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LA PRESENZA DEL PUBBLICO E DELLE AUTORITÀ CIVILI, POLITICHE E MILITARI PREMIA… LA XVI EDIZIONE DEL PREMIO AZZARITA
Serata da “incorniciare” con quattro premiati di grande spessore come Leonardo Zellino, Giuseppe Finzi, Mons. Pietro Amato e Pippo Mezzapesa

LA PRESENZA DEL PUBBLICO E DELLE AUTORITÀ CIVILI, POLITICHE E MILITARI PREMIA… LA XVI EDIZIONE DEL PREMIO AZZARITA



12/05/2019
Continua il successo del Premio Giornalistico “Leonardo Azzarita” giunto alla XVI Edizione. Sabato 11 maggio nell’Auditorium Achille Salvucci del Museo Diocesano di Molfetta si è svolta la serata finale con la proclamazione dei quattro premiati: il giornalista del TG2 Leonardo Zellino, il Direttore D’Orchestra Giuseppe Finzi, lo storico dell’arte Mons. Pietro Amato e il Regista Pippo Mezzapesa.
Ad allietare la serata le magistrali interpretazioni alla chitarra del maestro Vito Vilardi, molto apprezzato dal pubblico che gli ha tributato calorosi applausi.

È il premio più longevo della città” – ha ricordato nel suo intervento di presentazione della serata Giuseppe Pansini, presidente del Centro Studi e Documentazioni “Leonardo Azzarita”, promotore di questa iniziativa. “Sono sedici anni senza interruzioni, per cui anche quest’anno non siamo mancati nel calendario del 2019”.

Probabilmente nei prossimi anni dobbiamo mettere il gonfalone del comune di Molfetta” – ha sottolineato Giuseppe Pansini rivolgendosi al Sindaco Tommaso Minervini, presente nella presentazione della serata – “per istituzionalizzare il Premio. Perché noi vogliamo far crescere ancora questo premio. Abbiamo tanti progetti e tante idee e speriamo ovviamente di essere all’altezza”.

Il premio Azzarita è ormai un’istituzione, non c’è bisogno del simbolo o dello stendardo del Comune di Molfetta” – ha sottolineato il sindaco Tommaso Minervini nel suo intervento di saluto – “Perché il premio Azzarita è la narrazione della capacità delle migliori eccellenze nei vari campi e questa è una cosa meravigliosa. Ed ecco perché il premio Azzarita merita questa attenzione ed esalta ogni anno quegli uomini e quelle donne che nelle loro varie attività e professioni mostrano quell’elemento in più”.

Poi si è passati alle premiazioni con la lettura delle motivazioni a cura di Paola Copertino e Margherita Calò.

Il primo ad essere premiato è stato il giornalista Rai del TG2 Leonardo Zellino.
Sono molto emozionato” – ha esordito Leonardo Zellino – “grazie a questa città che conoscevo, ci ho lavorato tante volte, è una delle città del cuore”.
La nostra professione vive un momento di grande difficoltà soprattutto dal punto di vista occupazionale” – ha ricordato Zellino – “Però ci sono tanti colleghi che hanno tanta passione, quel fuoco sacro del giornalismo che però è violato tutti i giorni da una paga troppo bassa. La nostra professione dovrebbe avere il giusto peso, il giusto riguardo che merita in questa fase in cui è importante avere una bussola che consenta al cittadino di orientarsi, perché in questo mare aperto che è la rete, i social, la professionalità di chi fa questo lavoro, dopo aver studiato è importante”.

È seguita poi la premiazione di Giuseppe Finzi.
Il musicista non è abituato a parlare con le parole ma con la musica” – ha esordito il maestro Giuseppe Finzi – “Sono quasi un intruso, il primo musicista a ricevere questo premio. È vero la musica non fa cronaca, non racconta, però senza parole si fa capire in tutto il mondo, veicola un messaggio che non è scritto, ma è un messaggio universale. In fondo è qualcosa di migliore, qualcosa che ci educa, qualcosa che ci spinge a pensare, che ci spinge ad essere migliori. Quindi in qualche modo ha un potere comunicativo fortissimo”.

Come fuori programma è stato premiato il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Molfetta, il Capitano Vito Ingrosso, che in questi anni di permanenza nella nostra città ha legato bene con il premio Azzarita. Dovendo andar via il comitato gli ha conferito un premio, una gigantografia della città di Molfetta, realizzata da Franco Pansini: “Perché porti Molfetta nel suo cuore e anche nel suo nuovo ufficio a Roma dove è stato destinato” – ha sottolineato Giuseppe Pansini.
Ho la residenza a Molfetta” – ha ricordato il capitano Vito Ingrosso – “Quasi mi vengono le lacrime sapendo di dover lasciare Molfetta per altre sedi. Ringrazio tutti per questi anni passati insieme”.

È seguita poi la premiazione di Mons. Pietro Amato: “Non me l’aspettavo, si è vero mi sento molfettese al cento per cento, Molfetta è una città straordinaria perché qui ho capito l’umanesimo e penso che quello che oggi il mondo avverte è proprio il bisogno dell’umano. E noi in quanto sacerdoti diceva Paolo VI siamo specialisti dell’umano”.

Immancabile durante la serata l’intervento del Colonnello Laricchia, che dopo aver ricordato i tempi alla Rai nel 2009, con Buongiorno Regione, ha illustrato le sue previsioni del tempo.

Infine ultimo premiato Pippo Mezzapesa, Regista, che ha ricordato: “Nel percorso di un regista ci sono sempre dei momenti nodali. Per me uno di questi è stato il cortometraggio Zinanà, questa storia ambientata nel mondo delle bande musicali di paese. È stato un corto girato in pellicola, e la pellicola ogni tanto si bruciava. E a me è capitato questo e sono stato costretto a rigirare una scena e in quel periodo si teneva la festa a Molfetta della Madonna dei Martiri. Mi sono precipitato e fare delle riprese, dei cantieri navali, le accensioni delle luminarie. Quindi Molfetta è presente in un cortometraggio che ha un po’ cambiato la mia vita perché vincendo il David di Donatello, il percorso è diventato altro. Perciò mi fa molto piacere ricevere questo premio a Molfetta e spero che porti bene alla mia carriera”.

In conclusione la dott.ssa Pagnotta, già premiata nel 2016, ho omaggiato il presidente Giuseppe Pansini di un pensiero.
Vuol dire dare voce alla cultura attraverso questo premio” – ha sottolineato la dott.ssa Pagnotta – “Credo che Molfetta dovrebbe essere orgogliosa di questo premio”.
La presenza dei già premiati è un’attestazione d’affetto” ha commentato il presidente Giuseppe Pansini – “Quindi viva il premio Azzarita”.

La serata si è conclusa con il solito messaggio del presidente Giuseppe Pansini rivolto al pubblico presente: “Se vi è piaciuto, spargete la voce per la XVII edizione del prossimo anno…

di Sabino Pisani

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