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RIPARTE CON SUCCESSO IL PREMIO LEONARDO AZZARITA. LA XVIII EDIZIONE SI È SVOLTA SABATO 7 MAGGIO AL SEMINARIO REGIONALE PIO XI A MOLFETTA
6 i premiati in questa edizione. Filo conduttore della serata, il brutto periodo legato alla pandemia da Coronavirus e il ricordo di don Tonino Bello

RIPARTE CON SUCCESSO IL PREMIO LEONARDO AZZARITA. LA XVIII EDIZIONE SI È SVOLTA SABATO 7 MAGGIO AL SEMINARIO REGIONALE PIO XI A MOLFETTA



09/05/2022
Grande partecipazione di pubblico e di autorità civili, militari e politiche alla XVIII edizione del Premio Leonardo Azzarita, la cui serata finale si è svolta sabato 7 maggio al Seminario Regionale Pio XI a Molfetta.

L’evento, presentato dal presidente del Centro Studi e documentazioni “Leonardo Azzarita” Giuseppe Pansini, si è aperto con la consegna della Bandiera Italiana da parte dell’Associazione Scorci di Storia e Folklore di Molfetta, con l’esecuzione dell’inno italiano da parte della banda Santa Cecilia diretta dal Maestro Pasquale Turturro.

È una grande occasione per ricordare la figura del grande giornalista Leonardo Azzarita, strenuo difensore della libertà di stampa, fondatore dell’Ansa” – ha sottolineato Giuseppe Pansini – “e quest’anno abbiamo voluto dare a questo premio un segno particolare, dando molta attenzione alla solidarietà. Alcuni dei nostri premi sono stati riservati a chi in questo periodo di pandemia si è impegnato, senza dimenticare comunque tutti gli altri aspetti”.

Dopo il saluto alle autorità civili, politiche e militari, alle nipoti di Leonardo Azzarita, Rosa ed Amalia, allo chef internazionale Mauro Sciancalepore, ai ragazzi dell'Istituto Alberghiero di Molfetta che hanno curato l'accoglienza del pubblico, Pansini ha annunciato l’assenza di un premiato, il dott. Massimiliano Silvestri, per motivi di salute.

A seguire le giornaliste Paola Copertino e Marilena Farinola hanno presentato i curriculum dei premiati che hanno ricevuto una targa con lo sfondo della figura di Leonardo Azzarita e di Don Tonino Bello e delle opere donate dagli artisti Mimmo Camassa, Michelangelo de Virgilio, Carmen Perilla, Avangart, Franco Pansini e Fac.

Essendo un premio giornalistico, la prima premiazione è stata riservata alla giornalista Mediaset e volto noto del TG5, vice presidente nazionale dell’UCSI, Maria Luisa Sgobba. Letto anche un messaggio di saluto e di congratulazioni del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia, Piero Ricci.

Sono molto onorata e contenta di essere qui” – ha esordito Maria Luisa Sgobba – “Io sono molto legata a Molfetta proprio per la figura di don Tonino Bello. Don Tonino è nato nel paese di mia madre e mia nonna è stata la sua maestra. Sono molto contenta di essere stata a Molfetta, quando è arrivato il Papa, sottolineando quella vocazione che abbiamo come terra di apertura nei confronti del mondo. Speriamo che la preghiera in questo momento possa aiutare con la sua forza, nella ricerca della pace e che la Puglia dia il suo contributo in questo”.

Il secondo premiato è stato il magistrato molfettese, il dott. Valerio De Gioia, che ha fatto delle battaglie importanti, con grande attenzione al sociale.

Bellissima la targa perché riporta un Santo, perché noi abbiamo don Tonino Bello che è conosciutissimo a livello nazionale e internazionale” – ha esordito il magistrato Valerio De Gioia – “Sono un giudice che si occupa di violenza domestica e di genere. Durante il periodo pandemico sono aumentati i maltrattamenti in famiglia. Sono stato ospite nelle trasmissioni televisive per ricordare che dal 2019 esiste il codice rosso che da la possibilità di denunciare un reato legato alla violenza domestica. Io sono onorato di ricevere un premio che nasce per i giornalisti, e di aver contribuito tramite il mezzo televisivo nel dare informazioni che spero abbiano aiutato qualcuno”.

Il Premio non è solo molfettese, ma è pugliese” – ha poi ricordato Giuseppe Pansini che ha annunciato il premio a Gabriella Genisi. Una scrittrice che ha creato un personaggio dalla baresità profonda, Lolita Lobosco, che è diventata una fiction di grande successo su Rai 1, che ci ha fatto sentire orgogliosi di essere pugliesi.

Sono veramente onorata di ricevere questo premio” – ha dichiarato Gabriella Genisi – “perché da bambina il mio mito era una giornalista, Oriana Fallaci. Per molti anni ho desiderato fare la giornalista. Mi commuove il fatto che ci sia don Tonino Bello sulla targa perché spesso i libri mi portano ad Alessano per la serie salentina Chicca Lopez. Ed ogni volta vado ad Alessano, al cimitero dove Lui riposa”.

A seguire è stato premiato Eugenio Abbattista, giovane dirigente dell’azienda Azimut, arbitro di Serie A e B, che nel periodo della crisi pandemica ha avuto la capacità e la bravura di far produrre dalla sua azienda le mascherine e di regalarle, con una sensibilità unica che non poteva passare inosservata per il premio Azzarita.

Questo premio è un mantra per tutti quelli come noi che coltivano l’amore per questa terra, per le proprie origini e per le proprie radici” – ha esordito Eugenio Abbatista – “Sono arrivato qui oggi senza questa targa e quel quadro meraviglioso e vado via con un premio. Un riconoscimento è anche un titolo. Ringrazio il direttivo del Premio che è un punto di riferimento per la città e per la Puglia”.
I vostri sacrifici e il vostro entusiasmo mi hanno in questo periodo contagiato, in accezione positiva” – ha proseguito Abbattista – “Anch’io ho un riconoscimento, al Comitato del Premio Azzarita, dono la mia divisa. E chiudo con un invito: in piedi costruttori di pace. Applaudiamo con fiducia alla rinascita della vita e preghiamo sempre per chi è sempre meno fortunato di noi, che soffre e combatte ogni giorno e applaudiamo così forte. Che ci sentano fuori, in strada, in tutte le periferie, in tutto il mondo perché mai come oggi c’è bisogno di un applauso di vita”.

E sempre nel periodo Covid, come non ricordare la sindaca di Malnate, Irene Bellifemine, infermiera, che è andata in casa dei suoi cittadini per vaccinarli.

A premiarla il Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini che ha dichiarato: “Che questo premio e questa immagine di don Tonino ci faccia veramente essere consapevoli che davanti a noi c’è un’umanità pulsante. Tutte le azioni, del giornalismo, della magistratura, della scrittura, di tutti gli operatori, siano verso una persona e verso l’umanità e quindi sono grato al Premio Azzarita di poter dare questa occasione. Sono contento che la collega di Malnate abbia questo premio. Sono premi che si danno ad esempi positivi perché al giorno d’oggi di esempi negativi ne abbiamo veramente tanti ed allora viva le buone notizie e viva gli esempi positivi”.

Voglio ringraziare il Presidente e tutto il comitato che ha pensato a me per questo premio” – ha evidenziato la sindaca Irene Bellifemine – “Sono veramente onorata e lusingata di essere qui a rappresentare Molfetta nel mondo, nella Lombardia e al confine con la Svizzera. È un premio che devo condividere con tutti i malnatesi, perché è un premio che va a tutta la città, a tutta la squadra che ha lavorato al fianco del sindaco. Abbiamo cercato di affrontare la pandemia, ci siamo organizzati per andare casa per casa a vaccinare gli ultra ottantenni di tutto il territorio. Questo è diventato un progetto e di conseguenza siamo diventati un modello. Questo mi inorgoglisce perché io sono di Molfetta, sono una molfettese, si sente dall’accento e me lo porto dentro. La casa e la città in cui si vive non è il luogo fisico ma è quello che si porta dentro. Gli insegnamenti che abbiamo ricevuto. I valori li abbiamo avuti qui e quindi vedere questo tavolo con queste personalità che hanno avuto qualcosa in comune con me mi inorgoglisce perché portiamo un esempio nel mondo. Io auguro a Molfetta che sia una città dove sempre si possa distinguere per i valori sani e i principi morali che ci hanno contraddistinto”.

Prima della conclusione della serata il saluto di Sara Allegretta della Fondazione Valente: “Complimenti per questa bellissima proposta che portate avanti da tanti anni, perché siamo tanti i molfettesi presenti nel mondo”.

Questo il nostro compito come comitato del Premio” – ha concluso il Presidente del Centro Studi e documentazioni Leonardo Azzarita, Giuseppe Pansini – “Far conoscere agli altri queste persone che hanno fatto qualcosa che noi abbiamo apprezzato”.

Obiettivo raggiunto visto il successo della serata, con il pensiero già proiettato alla diciannovesima edizione…

di Mimmo Spadavecchia

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